Immaginiamoci di osservare un giudice di un tribunale americano. Uno di quelli che si vedono nei film e che giudicano 7/8 casi l’ora, piccoli furti, ubriachezza molesta, liti stradali, ecc.

Dato che la legge è uguale per tutti, ed il giudice è chiamato ad applicarla, quanto pensiamo che influisca sulle decisioni il fatto che oggi ha mangiato un panino indigesto, o che suo figlio ha preso un brutto voto in letteratura?

Moltissimo, sostiene Daniel Kahnemann nel suo ultimo libro.

Il libro si intitola “Noise. A flaw in human judgment” ed è stato scritto da Kahnemann in collaborazione con altri due noti scienziati sociali, Olivier Sibony e Cass R. Sustein (Little, Brown Spark, 2021)

Daniel Kahnemann, ne abbiamo già parlato, è il padre di una branca degli studi sociali conosciuta come Psicologia Comportamentale. Da questa deriva la cosiddetta Finanza Comportamentale, che studia gli errori che gli umani commettono quando hanno a che fare con i soldi.

Le Euristiche

Kahnemann aveva individuato qualche anno fa i cosiddetti BIAS comportamentali, delle euristiche, delle “scorciatoie” mentali che il nostro cervello mette in funzione quando è chiamato a risolvere problemi importanti in maniera rapida. Da qui la denominazione di  “pensieri veloci“.

Questa modalità esclude il circuito del pensiero razionale, ponderato, istruito ed equilibrato (Pensieri lenti) ed attiva una specie di “circuito di emergenza” di decisioni rapide e spesso efficaci che servono a “togliere le castagne dal fuoco”.

Queste euristiche, in molti casi, servono per sopravvivere (scappare di fronte ad un aggressore, ad esempio), ma in particolare nelle scelte finanziarie, conducono spessissimo ad errori madornali.

Un rapido esempio: Se io dico ad un mio cliente, mediamente sprovvisto di nozioni relative ai mercati e al rischio:

“Il tale prodotto finanziario è rischioso, può avere andamenti altalenanti, va acquistato per il lungo periodo, ecc., ah! per inciso,  l’anno scorso ha reso il 42%!”

quale credete che sia l’informazione che maggiormente influenza la sua decisione?

Eppure io ho informato correttamente il cliente sui rischi del prodotto, non è vero?

Questo è solo un esempio di come, in condizioni di incertezza e di scarsità di informazioni, le decisioni possono essere “deviate” da un elemento, di per sé totalmente aleatorio e insignificante.

Il fatto che l’anno scorso un’attività finanziaria abbia reso il 42% non mi garantisce che andrà bene anche quest’anno, né tantomeno che è adatta ad un investitore o ad un altro.

Il Rumore

Bene! …Si fa per dire…

Ora Kahnemann introduce un altro elemento che ostacola il cervello nel suo tortuoso percorso volto a prendere una decisione giusta in condizioni di incertezza: IL RUMORE.

Oltre a essere vittima dei vari Bias comportamentali, infatti la nostra povera Materia Grigia è influenzata nel suo lavoro da elementi puramente incidentali, che nulla hanno a che fare con l’oggetto della decisione, ma che pesano sul risultato in maniera rilevante, tanto da allontanare l’obiettivo di raggiungere una decisione razionale e logica.

Un dispiacere recente (o viceversa una bella notizia), un alterco per il parcheggio, il bisogno impellente di fare pipì, possono influire in modo totalmente imprevedibile sulla mia determinazione, ad esempio, nell’aprire un piano pensionistico, nel gestire le risorse familiari, nel decidere se vendere o no quel tale titolo a quel tale prezzo!

Kahnemann spiega che mentre i Bias coinvolti sono rintracciabili anche in una singola decisione (ho comprato perché lo scorso anno ha reso il 42%), per far emergere il Rumore di fondo che inquina le decisioni, dobbiamo prendere un certo numero di decisioni simili e misurare la differenza che c’è tra loro.

Tornando all’esempio dei giudici, se si verifica che in 50 casi di furto di pollame, le condanne sono variate da 4 mesi di reclusione a 5 anni, è evidente che le sentenze sono viziate da un preoccupante influsso del Rumore.

Rumore e finanza personale

Ma veniamo a quello che ci interessa maggiormente: dato che so che le mie decisioni in condizioni di incertezza sono viziate da Euristiche comportamentali e da Rumore di fondo, cosa posso fare per ridurre al massimo l’incidenza di questi disturbi?

Kahnemann e soci nel libro non parlano nello specifico delle decisioni finanziarie, ma suggeriscono degli accorgimenti di “igiene decisionale” (parte V del libro).

Da qui ho preso ispirazione per fissare alcune metodologie volte a ridurre Biases e Noise, come direbbero loro, nel campo delle decisioni di investimento:

  1. Confrontarsi con qualcuno. Farsi aiutare da un consulente, riduce l’influsso di tutte quelle componenti che offuscano il giudizio personale.
  2. Scomporre un problema grande in problemi più piccoli. Questo aiuta a razionalizzare ed a trovare soluzioni coerenti. Rispondere alla domanda: “Come gestisco le mie finanze???” è più complicato che rispondere a ” Quanto posso accantonare al mese per alimentare un fondo pensionistico?”
  3. Seguire un metodo. Creando un processo decisionale “a tappe” si evitano sovrapposizioni e si riduce il rischio di trascurare qualcosa.
  4. Dotarsi di parametri di riferimento oggettivi. Individuare dei Benckmark per i propri investimenti è utilissimo per non perdere mai il controllo del rischio ed evitare di farsi trascinare in errori indotti dall’andamento dei mercati o dalle pressioni di chi vende prodotti.

Ripeto: queste sono MIE personali ricette, ricavate dalla meditazione sulle pagine  di “Noise” e dalla ricerca di qualche rimedio agli errori del pensiero più frequenti in tema di soldi.

Kahnemann non sa niente di queste mie ipotesi, potrebbe anche non condividerle, ma più ci penso più mi sembrano coerenti col suo approccio e quindi in grado di portare a decisioni più razionali.

Anzi, sai che faccio? Gli mando una mail….