Oggi parlerò del concetto di Valore e di come sta rapidamente cambiando il modo di misurare complessivamente il valore di un’entità presente su un mercato.

Sì, ok, ….ma in parole povere???

Prendiamo ad esempio la mitica azienda petrolifera CANISTRACCI OIL (“Mia moglie è una strega” 1980), che si occupa da molti decenni di estrarre e commercializzare petrolio da alcuni giacimenti che ha in concessione in Burundi.

Quanto vale quest’azienda? Quanto valgono le sue azioni?

Al netto degli interventi “magici” di Eleonora Giorgi, le azioni varranno tanto più quanto sono in grado di produrre un dividendo annuo per i propri possessori.

Se sale la possibilità di produrre utili in futuro, tendenzialmente il prezzo dell’azione dovrebbe salire.

Dal punto di vista dello Shareholder (ovvero dell’azionista) questo titolo ha un determinato valore, che corrisponde esattamente al prezzo che il mercato è disposto a pagare per avere la Canistracci Oil e tutti i suoi utili futuri.

Per molti anni (forse secoli) il capitalismo si è retto su questo semplice assunto.

Chi governa l’azienda ha come unico scopo quello di servire l’azionista e fare tutto ciò che può per aumentare il profitto, quindi l’utile, quindi il dividendo dell’azionista.

Fino a pochissimi anni fa questo è stato il mantra su cui si è fondato l’intero sistema capitalistico.

Al resto ci avrebbe pensato il Mercato, attraverso la selezione “competitiva” dei più forti e l’esclusione dei più deboli e inefficienti.

Tutto questo era considerato, appunto, il pavimento su cui poggiava il poderoso edificio della Civiltà Occidentale, almeno fino al 19 agosto 2019.

Quel giorno, un gruppo piuttosto nutrito (181) di CEOs (cioè di boss) delle principali società per azioni statunitensi ha sottoscritto, come ogni anno dal 1978,  un nuovo Statement (una dichiarazione) su quale sia lo scopo, l’obiettivo, delle “corporations” che governano.

Gli Statements annuali precedenti avevano sempre posto al centro dell’attenzione gli Shareholder, ovvero gli azionisti.

Bene! Per la prima volta, nella Dichiarazione dell’Agosto 2019 sull’interesse degli azionista prevale l’interesse dei cosiddetti Stakeholders, ossia di tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti nell’attività dell’azienda, quindi azionisti sì, ma anche impiegati, famiglie, ambiente di lavoro, comunità nelle quali la società agisce, ecc.

Stakeholders

“Parole, parole, parole…” cantava Mina.

E’ vero! Ma si tratta di una svolta concettuale importantissima, ovvero dell’abbandono della logica del mero profitto.

I 181 managers, tra cui quelli di JP Morgan, Amazon, Apple, Mc Donald’s,  Intel, ecc., ammettono per la prima volta che il libero mercato ha senso di esistere solo se nel lungo termine porta al benessere di molti, non di pochi, e che non ha senso condurre business nei quali all’arricchimento di pochi corrisponde il continuo degrado e l’abbassamento delle condizioni di vita dei più!

Ma in pratica? Torniamo al nostro concetto di Valore.

Come incide tutto ciò sul valore della Canistracci?

La Canistracci Oil è riuscita negli anni a mantenere gli utili in crescita pur evitando di sottopagare e sfruttare dei poveretti in Burundi, di deturpare l’ambiente circostante con rifiuti tossici?

E’ riuscita ad avviare produzioni di energia da fonti rinnovabili da affiancare alle fonti fossili?

Come ha contribuito a migliorare le comunità nelle quali sono istallate le proprie raffinerie?

Come ha contribuito a migliorare lo stile di vita dei propri impiegati?

Stakeholder

La risposta a tutte queste domande incide oggi e sempre più inciderà in futuro sul valore di borsa del titolo Canistracci Oil come e forse di più delle previsioni di utili futuri.

Il Valore di mercato del titolo di Renato Pozzetto sarà legato sempre più, non solo alla sua capacità di produrre soldi, ma anche e soprattutto all’impatto che la sua presenza avrà sulla società e sull’ambiente.

E tutto ciò, si badi, sta diventando rapidamente molto concreto!

Tecnicamente, sono note come “ESTERNALITA’ NEGATIVE”  e sono i costi a livello ambientale e sociale che l’attività di una corporation crea senza doverli (finora) mettere a bilancio, ovvero lasciandoli sulle spalle della società e/o della natura circostante.

L’inquinamento dell’ambiente è l’esempio più eclatante.

Sempre più spesso questi costi verranno quantificati e chi li ha prodotti sarà chiamato a liquidarli!

Tasse sulle emissioni nocive, cause legali e danni reputazionali andranno ad impattare negativamente in misura sempre più elevata sugli utili di società che non prenderanno le adeguate contromisure e non saranno capaci di adottare una visione di lungo termine costruttiva per tutti gli attori coinvolti nel processo.

E’ quindi legittimo aspettarsi che le belle parole in favore degli Stakeholders, dei portatori di interessi, non siano discorsi di circostanza, ma racchiudano la consapevolezza di un vero e proprio cambio di paradigma, per il futuro, nella concezione del VALORE economico.