Che cos’ un Bias, o euristica? Ne ho parlato varie volte.

E’ una scorciatoia mentale grazie alla quale il cervello risolve alcuni dei milioni di dilemmi che gli si presentano ogni minuto, applicando soluzioni “automatiche” a problemi che sembrano semplici.

Alcuni di questi comportamenti hanno contribuito alla sopravvivenza della specie umana ed hanno modellato la civiltà come la conosciamo, oltre ad essere la spiegazione di molte nostre decisioni, in tema, per esempio, di vaccinazioni.

Vengono denominati “Pensieri veloci” in alternativa ai “Pensieri lenti” che sono quelli che elaboriamo con calma, con ponderazione, documentandoci, facendo una bella lista dei pro e dei contro, ecc….

Esistono, identificati in varie ricerche, probabilmente, decine di Biases codificati e sperimentati. Strategie che, combinate insieme, il nostro “cervello veloce” utilizza per sopravvivere o sfuggire a situazioni potenzialmente pericolose.

Sono sistemi di ragionamento talmente comodi da usare che inevitabilmente si attinge ai biases anche quando non sarebbe il caso.

C’è perfino chi sostiene che non possiamo farne a meno e che tanto vale imparare a convivere con questa nostra “pigrizia” celebrale.

Una delle euristiche più insidiose è quella cosiddetta della Disponibilità, ovvero quella per cui si tende a dar maggiore peso alle informazioni che sono più facilmente disponibili e a portata di mano, quelle più scioccanti, recenti o che hanno coinvolto persone che conosciamo.

Ad esempio:

-Ieri il mercato azionario americano ha perso oltre il 3%, bruciando xxxx miliardi di Dollari

Ok. Ho investito dei soldi in borsa la settimana scorsa, ma ora c’è una crisi… devo vendere, ORA!!!!!

Ho già perso un sacco di quattrini. Tra l’altro mio cugino mi ha detto che lui vende tutto!

Il dato statistico inoppugnabile che il rendimento medio ponderato dei titoli azionari americani dal 1900 ad oggi, a condizione che rimanga investito per un bel po’ di tempo, è di circa il 6,9 % annuo (tra gli altri QUI, a pag. 91), che peraltro è quello che mi ha convinto la settimana scorsa a investire, è completamente DIMENTICATO.

Azioni, obbligazioni e cash, dal 1900 a oggi

Ora prevale l’ultima informazione disponibile, ovvero che il mercato scende a precipizio.

Risultato: Ah, la Borsa lasciamola perdere! Non è roba per noi. E’ un investimento da speculatori. Io tengo i soldi sul conto corrente! Pochi, maledetti e subito! Me l’ha detto anche mio cugino!

L’euristica della Disponibilità vale, purtroppo, anche al contrario…

Ovvero: se un’informazione non è per me immediatamente disponibile, tangibile, se non la afferro in pieno, non ha alcun peso sulle mie decisioni.

Ad esempio:

– Il tasso di inflazione è salito ad oltre il 3% su base annua…

Bah… pazienza. Sarà una roba da economisti. Non capisco perché ce la stanno a menare sempre con questa inflazione… io faccio la mia vita, ho i miei tre soldini sul conto, per le emergenze…per il resto, pazienza!

Ah, cacchio, però… guarda come è aumentata la bolletta del gas! E la benzina! Mah… dove andremo a finire?!

…L’importante è che non mettano la Patrimoniale!

Ecco, appunto, parliamo della Patrimoniale.

Ha senso starsi a preoccupare per una tassa eventuale, futuribile, quantificabile in qualche Zero Virgola, quando i nostri comportamenti quotidiani, dettati dai Biases che utilizziamo  per ragionare e decidere, ci costano OGGI una fetta importante del nostro reddito?

Come?

Ad esempio, tenendoci alla larga da investimenti che potrebbero essere redditizi e proficui se solo affrontati nel modo giusto.

Ad esempio, rendendo i nostri risparmi, fermi e improduttivi sui conti correnti, vittime, inconsapevoli, dell’aumento dei prezzi (=carovita =inflazione).

L’inflazione infatti, come detto più volte, logora il potere di acquisto dei nostri soldi, che se non investiti in modo adeguato, si consumeranno, inesorabilmente, nel corso degli anni, senza che noi ce ne accorgiamo, a colpi di 2/3% all’anno e oltre.

Altro che Patrimoniale…