A rischio della mia stessa incolumità fisica mi esibirò in un post dedicato alle imminenti elezioni.

Circa un anno fa pubblicai questo articolo sulla situazione Italiana. Ne vorrei riprendere i concetti, per capire cosa è cambiato e cosa sarebbe per noi IMPORTANTE vedere nei programmi elettorali dei vari partiti che si presentano alle elezioni del 25 settembre prossimo.

Proviamo intanto a capire come ci presentiamo a questo importante appuntamento:

Finanza pubblica

Il debito pubblico italiano è salito come ammontare, ma è sceso in rapporto al Prodotto interno lordo.

Nel rapporto Debito/Pil quindi è salito il numeratore, ma anche il denominatore, producendo quindi un numero leggermente più basso di quelli esibiti negli anni scorsi (150% contro il 157% di un paio di anni fa).

Questo è molto importante, perché certifica la capacità della nostra economia di fare fronte, col lavoro e la produzione di beni e servizi, al pagamento dei nostri creditori.

Il deficit, ovvero lo sbilancio di cassa tra uscite e entrate dello Stato italiano nell’anno passato, è stato gestito con criterio e, in parte, si è riversato in una maggiore crescita economica.

Ciò è buono, perché è come se un’azienda usasse i propri scoperti di conto corrente per aumentare il fatturato e non in spesa improduttiva (mi scuso per la semplificazione).

Perché è importante questo?

Perché rafforza la nostra CREDIBILITA’ come debitori sui mercati internazionali.

Più un debitore è credibile, meno deve pagare di interessi sul proprio debito,

Questi elementi sono essenziali per liberare risorse dello Stato, necessarie quanto mai prima per venire in soccorso di un’economia e di una società in grandi difficoltà per l’aumento dei costi energetici.

Dare l’impressione ai mercati, che sono tutt’altro che pazienti, di voler aumentare la spesa, quindi il deficit, dello Stato tramite i cosiddetti “scostamenti di bilancio”, senza corrispondenti risparmi di spesa o miglioramenti della produzione, è pericolosissimo e rischia di generare un costo esiziale in termini, appunto, di credibilità.

Inflazione

E’ un nuovo (relativamente) e scottante problema, ahimè, soprattutto per noi cittadini, che l’inflazione la subiamo sotto forma di aumento inusitato dei prezzi, in particolare nel settore energetico.

L’inflazione, ricordo sempre, colpisce in modo inversamente proporzionale alla ricchezza: Chi ha tanto, soffre poco; chi ha poco soffre tanto.

In particolar modo l’inflazione dovuta all’aumento dei prezzi dell’energia è molto pericolosa perché è difficilmente governabile e provoca grande incertezza, quindi rallentamento dei consumi. E’ la cosiddetta Stagflazione, una delle bestie più difficili da domare nel circo economico.

Per uscire da questo avvitamento negativo, sarebbe importante aumentare la produttività del “sistema” Italia, in modo da utilizzare in maniera più efficiente le risorse materiali e immateriali che abbiamo a disposizione. Ed è esattamente in questa direzione che vanno tutti i progetti dell’ormai celebre PNRR (innovazione tecnologica, riqualificazione energetica, educazione, salute, ecc.)

La BCE

La fine di quello che avevo definito ” Il mondo alla rovescia” e il ritorno prepotente dell’inflazione hanno colto le banche centrali abbastanza impreparate.

Siamo passati in pochi mesi dal considerare il fenomeno inflattivo come transitorio ad un rincorrersi frenetico di rialzi dei tassi di interesse, per cercare di rallentarne la galoppata implacabile.

E’ probabile che non sarà dalla BCE che potremo aspettarci quel colpo di reni che serve per uscire da questa spiacevole situazione. La Banca di Francoforte non può far molto per allentare la tensione geopolitica esplosa con l’invasione dell’Ucraina, ne può impedire il rialzo dei prezzi del gas.

Insomma, in gran parte ce la dovremo cavare da soli.

Ciò detto, credo sia chiaro che per noi elettori, e per tutti coloro che hanno a cuore il destino delle nuove generazioni, sarebbe importante vagliare e soppesare attentamente programmi e proclami dei politici in lizza sui seguenti argomenti:

  • Attenzione ai programmi di spesa troppo fantasiosi. E’ facile promettere in campagna elettorale, quanto è facile rimangiarsi le promesse in seguito. I nostri conti pubblici NON permettono grandi margini per regalie varie!
  • Privilegiare i candidati che parlano, oltre che di spendere, anche di COME RISPARMIARE e di dove reperire i soldi che servono per attuare i programmi.
  • Preferire candidati che mostrano di avere a cuore la credibilità interna ed internazionale del nostro paese. Per un paese debitore come il nostro, fare scelte che mostrano affidabilità dei conti e della gestione pubblica è vitale!
  • Valutare l’adesione, che dovrà essere particolarmente convinta, al “cantiere” europeo e la partecipazione entusiasta a tutti quei progetti che hanno come obiettivo una più solidale UNIONE degli stati del Vecchio continente. Senza l’Europa, l’Italia è condannata all’irrilevanza economica e politica nel nuovo e mutevole scenario geo-politico. Oggi il VERO PATRIOTA è un patriota europeo!
  • Il PNRR è, ad oggi l’unica scialuppa di salvataggio rimasta a nostra disposizione per modernizzare definitivamente il nostro Paese, attirare investimenti esteri e rimanere attaccati alle economie più evolute. Chi governerà l’Italia sarà chiamato a maneggiare con estrema cura i soldi che ci stanno arrivando dall’Europa e dovrà attuare senza esitazioni quelle riforme (alcune impopolari) che ci sono state chieste (nel nostro miglior interesse!!!) come contropartita (concorrenza, giustizia civile e penale, riordino della tassazione, ad esempio).
  • L’unica arma economica per uscire vincitori da questa situazione è l’aumento della PRODUTTIVITA’. L’Italia è molto indietro e chi la governerà dovrà mostrare il coraggio e la determinazione necessarie per far sì che, con le risorse che abbiamo, riusciamo a fare di più e meglio!
  • Nessuno parla dell’enorme problema DEMOGRAFICO che attanaglia il nostro Paese. Per un paese che muore lentamente non c’è futuro. Il sostegno alle nascite e una politica migratoria ACCOGLIENTE e SOSTENIBILE sono le chiavi per immaginare un futuro per l’Italia.

A chi mi dice che non andrà a votare perché non sa chi scegliere, rispondo che, con una guida accorta e un po’ di fortuna, l’Italia ha tutto ciò che serve, pur tra mille contraddizioni, per diventare un paese più prospero e moderno.

Il 25 settembre ognuno ha la possibilità di contribuire col proprio voto consapevole a questa impresa.