L’Ora più Buia” è il titolo di un bellissimo film del 2017 nel quale un irriconoscibile e bravissimo Gary Oldman interpreta Winston Churchill nelle ore drammatiche e decisive della cosiddetta Battaglia d’Inghilterra, ovvero quando nel 1940 la straripante potenza di fuoco delle armate di Hitler sembrava sul punto di prevalere sulle inferiori forze di Sua Maestà.

Pressoché tutti i collaboratori di Churchill, sotto il peso dei violenti bombardamenti su Londra, lo pregavano di scendere a patti col folle dittatore nazista, ma egli, col solo sostegno di Re Giorgio, tenne duro e insistette per continuare la lotta.

Il fatto stesso che queste parole non siano scritte in tedesco testimonia di quanto Churchill avesse ragione!

Questi giorni del settembre 2022 potrebbero definirsi “L’ora più buia” dei risparmiatori di tutto il mondo, In particolare di quelli italiani, poco avvezzi, tradizionalmente, al rischio e largamente esposti verso investimenti obbligazionari, ritenuti, in genere non a torto, più sicuri.

Ebbene, da qualche tempo, in particolare da inizio 2022, questi investimenti hanno perso moltissimo del loro valore.

Andamento a un anno del prezzo del BTP Giugno 2027 (Borsa Italiana)

Le cause sono note: l’inflazione, il conseguente rialzo dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, la guerra in Ucraina.

Il calo dei prezzi delle obbligazioni in generale, e in particolare di quelle della zona Euro, è stato tra i più violenti che si ricordino. ben oltre il 10% da inizio anno.

A questo calo corrisponde, in genere, un ribasso altrettanto severo del patrimonio dei poveri risparmiatori, che pensavano di aver agito in modo da preservare i propri risparmi da questo tipo di rischi.

Lo smarrimento e la paura generate dalla scoperta di questi cali (NON perdite: si perde quando si vende!) sono più che comprensibili, ma devono essere governati con buon senso e, se possibile, con l’aiuto di un professionista, il cui compito principale, a mio modesto avviso, è esattamente quello di evitare al proprio cliente di cadere in errori madornali e spesso irrimediabili.

Il consulente riveste infatti, principalmente, il ruolo di “Mental Coach” del proprio cliente e anni e anni di provvigioni o parcelle pagate possono rivelarsi proprio in questi momenti come i soldi meglio spesi dal frastornato risparmiatore!

Vediamo in particolare due esempi di “biases”, o euristiche, o pregiudizi, nei quali si cade tipicamente in questi frangenti e che, se individuati e “guidati” con l’aiuto di un esperto, possono preservare da scivoloni madornali:

  1. SI POTEVA PREVEDERE

E’ la reazione più spontanea del risparmiatore inesperto di fronte ad un grafico che cola a picco. “Si poteva vendere tutto QUI per poi magari ricomprare quando è sceso, QUA!”

Facile no? No, proprio no!

Il futuro è per definizione IMPREVEDIBILE. Lo è oggi come lo era 6 o 10 mesi fa!

Il rischio più grande a cui è sottoposto il risparmiatore è proprio quello di cadere nella tentazione di fare delle previsioni! Anche perché le previsioni sono inevitabilmente influenzate da ciò che è successo nel passato recente, e non c’è niente di più facile che prevedere il passato!

Cito per l’ennesima volta una frase icastica ma definitiva del Prof. Daniel Kahneman, premio Nobel per l’Economia e padre della psicologia comportamentale:

“The idea that the future is unpredictable is undermined every day by the ease with which the past is explained.”

(l’idea che il futuro è imprevedibile è minacciata ogni giorno dalla facilità con la quale si spiega il passato)

Le svolte dei mercati, inoltre, avvengono esattamente quando tutte le previsioni sono avverse e nei momenti più impensati.

Come abbiamo detto più volte, al massimo, possiamo presumere, immaginare, congetturare che temi quali l’automazione, le scienze biotecnologiche, o tutto ciò che è legato ad esempio al trend ormai radicato di progressivo invecchiamento della popolazione (protesi acustiche o dentarie, assistenza agli anziani) in futuro saranno interessati da uno sviluppo notevole. Ma chi lo sa se questo o quel titolo o prestito obbligazionario legato a questi temi salirà o scenderà di qui a fine anno?

Quindi,  prima acquisizione certa ricavata da tutto ciò: Fare previsioni è facile ma è inutile e pericoloso!

2) MA NON C’E’ QUALCOSA DI MEGLIO?

In altre parole: HO PERSO UN SACCO DI SOLDI E DEVO FARE QUALCOSA PER RECUPERARLI.

Non è possibile che tutti abbiano perso quanto me. Sicuramente io sono stato raggirato (dal consulente?). Sicuramente c’è qualcuno più furbo di me che è riuscito a evitare le perdite. Devo prendere l’iniziativa e trovare qualcosa che mi permetta di recuperare velocemente!”

Ecco. Questo in particolare è un atteggiamento PERICOLOSISSIMO per l’ignaro risparmiatore, specie se sprovvisto dei minimi rudimenti di educazione finanziaria.

Costui infatti si trova nella posizione di accettare, per disperazione, come oro colato, consigli, di solito i più strampalati, provenienti da qualsiasi fonte (avventori di bar, parrucchiera, gommista, cugini vari, ecc.) purché appaiano redditizi e soprattutto lontani dalle normali (e noiose) indicazioni di prudenza e buon senso del consulente.

Un esempio? Eccolo:

Vendo un fondo obbligazionario che ha perso e mi compro un bel BTP, che ha perso anche quello, infatti quota sotto la pari, mettiamo a 85. Così oltre a recuperare sul prezzo quando verrà rimborsato a 100, mi incasso anche le cedole che produce nel frattempo! Geniale!”

Ovvero, tradotto nella realtà: Vendo un portafoglio ben diversificato di decine di titoli obbligazionari, con varie durate e di vari emittenti, che comunque producono cedole che si cumulano col capitale e che mi danno, grazie alla diversificazione, garanzia di non incorrere nel rischio specifico di prestare soldi ad un solo ente, in un momento molto delicato per l’economia mondiale, per comprare cosa?

Un singolo titolo, il BTP (ad esempio), per una singola durata (ad es. 5 anni), di un paese (l’Italia) col secondo più alto rapporto Debito/pil al mondo, la cui affidabilità quindi è severamente messa in discussione, le cui prospettive economiche politiche e demografiche sono sottoposte al giudizio non particolarmente lusinghiero delle agenzie di rating, la cui solvibilità è appesa al filo, finora mai spezzato (ma chissà), degli acquisti della Banca centrale Europea, ecc.

Siamo sicuri che sia così geniale?

Questo è solo un esempio, anche tra i meno fantasiosi, tra le “dritte” che sento circolare tra gli investitori di tutte le età e condizioni sociali in questi giorni.

Da ciò ricaviamo la seconda grande verità: Nel 99% dei casi NON FARE NULLA è la scelta migliore!

Questa è l’ora più buia per l’investitore italiano. Non c’è dubbio.

Chi avrà la capacità di essere RESILIENTE, di vedere il momento attuale in prospettiva e sfuggire alle proprie pulsioni distruttive, certamente lo ricorderà come un brutto momento passeggero e istruttivo nella propria, complessivamente positiva, esperienza di risparmiatore.

“Se ti senti in qualche modo stimolato dall’andamento del tuo portafoglio di investimenti a fare qualcosa, probabilmente stai per fare qualcosa di molto sbagliato. Una strategia di portafoglio di livello superiore deve essere intrinsecamente NOIOSA.”  W. Bernstein