L’oro è il progenitore della finanza mondiale.

Fino a circa un centinaio di anni fa, tutto ciò che concerneva la finanza, si basava su una certezza: il valore dell’oro come base per calcolare il valore di tutto il resto!

E poi? Poi il cosiddetto “Gold Standard“, ovvero la convertibilità della moneta in oro, è stato gradualmente abbandonato, con conseguenze che alcuni giudicano nefaste ed altri, la maggior parte, radicalmente positive.

Vediamone un paio, rapidamente:

  • La quantità di moneta in circolazione non è più corrispondente o proporzionata all’oro custodito nei forzieri delle banche. Questo fa sì, ad esempio che gli Stati, attraverso le Banche Centrali, possano aumentare o diminuire la quantità di moneta in circolazione, attraverso la leva dei tassi di interesse, a seconda della maggiore o minore necessità espressa dal sistema. Quindi ad esempio è possibile stampare moneta finché non si ottenga una diminuzione significativa della disoccupazione, come avviene adesso negli USA.
  • Non esiste più un perno sul quale far “ruotare” il sistema monetario internazionale. L’emissione di moneta si basa sulla fiducia che la banca centrale che la emette sappia quello che sta facendo, oppure, come nel caso di alcuni paesi, sulla fiducia che la Banca Centrale americana, la FED, sappia gestire il dollaro. Infatti una soluzione, costosa ma efficace, è quella di ancorare il valore della moneta a quello di una moneta più forte, quasi sempre il dollaro USA. Questa scelta è stata fatta ad esempio in più occasioni da molti paesi sudamericani, le cui finanza sono considerate tradizionalmente “allegre”, per dare credibilità alla propria moneta.

Ok. questa è la situazione.

Ma l’oro, quindi, che ruolo ha oggi?

L’oro è oggi il tipico “bene rifugio”, ovvero una classe di investimento che torna ciclicamente di moda quando le altre sono in difficoltà.

Quindi, in generale, l’oro è tanto più ricercato, quanto più la situazione finanziaria generale è confusa e incerta. Ci torneremo tra poco.

Non va dimenticato inoltre, nel considerare la domanda di oro a livello mondiale, che questa materia prima, oltre che essere una riserva di valore, ha anche una richiesta fortissima legata alla produzioni di oggetti preziosi e, più di recente, un richiesta proveniente dall’industria, in virtù delle proprietà fisiche tipiche del metallo, utilizzato in alcuni settori di alta tecnologia.

Ma torniamo a noi. Come si comporta l’oro rispetto alle altre soluzioni di investimento?

Le obbligazioni danno, in genere, delle cedole. Le azioni danno, in genere, un dividendo. Un appartamento genera, spesso, un affitto. L’oro cosa dà?

La risposta è: NIENTE!

L’oro non genera alcun rendimento. L’unica fonte di guadagno, eventuale, per chi si avventurasse a comprarne un po’, in una delle varie forme disponibili sul mercato, è la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo al momento della vendita.

Perciò si capisce come mai, finché le cose vanno bene, l’oro è una soluzione di seconda fila nelle preferenze degli investitori.

Però, appunto, entra rapidamente in campo quando si percepisce che il barometro dei mercati potrebbe volgere verso la voce “Tempesta”!

Vediamo rapidamente alcuni esempi di situazioni in cui l’oro viene ricercato come bene “rifugio”:

  • Quando il suo concorrente principale come bene rifugio, ovvero il Dollaro, perde credibilità, ovvero scende di valore. Può anche capitare che il valore del cambio col dollaro delle altre principali monete sia tenuto artificialmente su livelli bassi dalle autorità monetarie USA, per favorire, ad esempio, le esportazioni degli Stati Uniti.
  • Quando si crea un fenomeno di “iper-inflazione“, cioè quando le monete tradizionali perdono valore rapidamente. Quando la moneta di un paese diventa “carta straccia” spesso si ricorre all’oro come mezzo di scambio.
  • Quando si avverte il pericolo che un sistema economico collassi, a causa di eventi estremi come guerre o epidemie. Se diventa difficile commerciare i miei titoli di stato o le mie azioni, barattare beni essenziali con un quantitativo di oro può essere l’unica salvezza.
  • Quando una parte del mercato prevede che vi sia un rischio apprezzabile del verificarsi di uno dei casi precedenti.

Queste ovviamente sono considerazioni di scuola.

Oro

Il prezzo dell’oro ha infatti oscillazioni, anche importanti, in considerazione di molti fattori: l’andamento dell’economia, dei tassi di interesse, delle previsioni sulla scarsità o meno di materia prima nei prossimi mesi, ecc.

Insomma è un oggetto di investimento come gli altri, che però ha alcune peculiarità “preziose”, ovvero ha la caratteristica di essere spesso DECORRELATO dall’andamento delle altre asset class, quindi interessante per DIVERSIFICARE il portafoglio di investimenti.

Investire una piccola parte del proprio patrimonio in oro è spesso consigliato quindi per “stabilizzare” i portafogli qualora occorressero momenti di grande turbolenza.

Qui si aprirebbe un altro capitolo, ovvero, quali strumenti utilizzare eventualmente per acquistare l’oro?

L’evoluzione dei mercati finanziari, infatti, ha reso poco pratico l’acquisto di oro fisico in lingotti o monete a fini di investimento.

Nel contempo, sono stati creati strumenti finanziari che, direttamente o indirettamente, consentono di partecipare, a costi abbordabili, dell’andamento del Metallo Giallo.

Ma ne parleremo un’altra volta.